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Sul confine nord-est, superato il centro abitato di Lora, a ridosso dell’argine del cavo Cava, si incontra la Corte del Gualtirolo, denominata in documenti che risalgono ai secoli XII-XIII Castrum Gualterii. Gualtirolo è certamente il primo insediamento organizzato e strategico della storia antica del territorio campeginese. La rinascita di questo territorio, dopo la caduta dell’Impero Romano, fu probabilmente dovuta al sorgere in questo stesso luogo di un insediamento longobardo.

La Corte del Gualtirolo, che negli anni dopo il Mille gravitava sotto la giurisdizione della Diocesi di Parma, già di proprietà dei Conti Sabbioneta, fedeli alleati della Contessa Matilde di Canossa, intorno al 1137 apparteneva in gran parte al Monastero di San Prospero di Reggio Emilia a seguito di diverse donazioni di questa famiglia longobarda e della stessa Matilde che, nel 1080, donò al Monastero 80 biolche reggiane di terreni. Al tempo, il luogo era fortificato, qui sorgeva difatti un castello con spalti, fosse e ponti levatoi, con annessa una chiesa dedicata a S. Maria della Neve. Il periodo Benedettino (1080-1782) è contraddistinto dalle opere di bonificazione del territorio, dall’organizzazione della produzione agraria, tanto che, con il passare del tempo, la corte si spogliò della sua funzione pubblica e militare, per dar luogo, nella seconda metà del sec. XVI, ad una nuova sistemazione degli edifici, stalle, fienili, aie e servizi da un lato, caseificio dall’altro. In tal modo il Gualtirolo si trasformò in una grande e moderna azienda agricola del tempo, con allevamento del bestiame e vaccheria.

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Caratteristica e notevole la produzione del formaggio di grana, di cui si ricorda la produzione di oltre 120 forme, negli anni successivi al 1570. Importante fu anche la cultura del riso, cui era adibita per l’essiccazione e la conservazione, la riseria, imponente edificio tuttora esistente. Gli elementi architettonici odierni sono inoltre costituiti dalla caratteristica vaccheria con colonnato esterno e fienili sovrastanti, caseificio, scuderia, casa padronale ed oratorio d’impianto ottocentesco, al posto dell’antica chiesa.

Secondo la tesi di Mons. Giovanni Saccani, a Gualtirolo, intorno al 1149, nacque S. Alberto Vescovo e Patriarca di Gerusalemme, raffigurato in un quadro ad olio conservato presso la Parrocchiale di Campegine, opera del pittore di scuola bolognese Pietro Desani. Negli ultimi anni, presso la corte si sono svolte importanti manifestazioni concertistiche.

Corte Gualtirolo

Corte Gualtirolo. Porticato antistante la vaccheria 

Corte Gualtirolo

Corte Gualtirolo. Concerto classico all’interno della vaccheria

La vicenda millenaria di corte Gualtirolo  passa attraverso proprietà di grandi famiglie, come la casa d’Este , i marchesi Gherardini, la famiglia Corazza, la famiglia Magnani, ma soprattutto intreccia indissolubilmente la sua storia con le origini del parmesàn ,il formaggio di grana, parmigiano-reggiano, che in questa fascia di pianura ancora oggi resta l’elemento distintivo della produzione agro-alimentare.
(testo di Giovanni Cagnolati)